lunedì 2 dicembre 2019

Prof. SABINO FACCIOLONGO La sepoltura di San Sabino. Da San Pietro alla Cattedrale Vicissitudini ed ipotesi







Sabino di Canosa

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San Sabino di Canosa
S. Sabino.JPG
Statua di San Sabino a Canosa di Puglia
Vescovo
Nascita461
MorteCanosa di Puglia 9 febbraio 566?
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleCattedrale di San Sabino, Canosa di Puglia
Ricorrenza9 febbraio1º agosto
Patrono diTorremaggioreBariCanosa di Puglia
Sabino, o Savino (Savinus in latino) (461 – 9 febbraio 566), venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Canosa dal 514.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Visse tra la fine del secolo V e la metà del VI, immediatamente dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente e fu inviato come legato pontificio a Costantinopoli per due volte, nel 525 e nel 536, sotto il papato rispettivamente di Giovanni I e Agapito, che perse la vita in quel viaggio.
Nel 531 (sotto il papato di Bonifacio II) partecipò al Sinodo romano.
Costruttore di chiese ed edifici, seguendo la disciplina benedettina dell'Ora et labora, dopo circa 52 anni di episcopato, Sabino morì il 9 febbraio del 566.

Il culto[modifica | modifica wikitesto]


Monogramma del vescovo Sabino su laterizio, presso la cattedrale di San PietroCanosa di Puglia
Amico di Benedetto da Norcia, al quale espresse le preoccupazioni sulla discesa del re ostrogoto Totila nella penisola italica, secondo la leggenda agiografica riuscì a salvare Canosa di Puglia dalla minaccia di quest'ultimo. Si narra infatti che Totila volle testare le doti profetiche del vescovo (548), ormai vecchio e cieco. L'invasore, spacciandosi per servitore, gli offrì un calice di vino, ma Sabino non si fece trarre in inganno, impressionando Totila che rinunciò al saccheggio.
Non fu l'unico "evento mistico" del vescovo Sabino: un'altra leggenda narra che un geloso arcidiacono tentò di avvelenarlo: egli bevve l'intruglio, ma non morì; a perire fu infatti il prelato che aveva attentato alla vita del santo. Perciò la liturgia lo raffigura come protettore dai veleni.
In tarda età fu ammalato di fegato e si rifugiò a Montemilone, provincia di Potenza per bere l'acqua della fonte.
La salma fu traslata nell'attuale Cattedrale di Canosa il 1º agosto di un anno imprecisato dell'VIII secolo dal vescovo Pietro, e successivamente sotto l'altare maggiore della cripta della Cattedrale di Bari, a lui dedicata, dove fu trovato il 10 dicembre 1091 durante gli scavi commissionati dall'abbate Elia, finalizzati alla ricerca delle reliquie dei santi Memore e Rufino vescovo di Canosa.
San Sabino è venerato a CanosaBari (a cui sono dedicate le rispettive cattedrali), TorremaggioreFurci e Montemilone

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

lunedì 25 novembre 2019

Prof.ssa MARIA BACCO - Matera: Città di pietra e di acqua




Matera

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Matera
comune
Matera – StemmaMatera – Bandiera
Matera – Veduta
Vista della Civita e del Sasso Barisano
Localizzazione
StatoItalia Italia
RegioneRegione-Basilicata-Stemma.svg Basilicata
ProvinciaProvincia di Matera-Stemma.png Matera
Amministrazione
SindacoRaffaello De Ruggieri (indipendente di centro-destra[1][2]) dal 15-6-2015
Territorio
Coordinate40°40′N 16°36′ECoordinate40°40′N 16°36′E (Mappa)
Altitudine401 m s.l.m.
Superficie392,09 km²
Abitanti60 388[3] (30-6-2019)
Densità154,02 ab./km²
FrazioniLa Martella, Picciano A, Picciano B, Venusio, Villaggio Timmari
Comuni confinantiAltamura (BA), Ginosa (TA), Gravina in Puglia (BA), GrottoleLaterza (TA), MiglionicoMontescagliosoSanteramo in Colle (BA)
Altre informazioni
Cod. postale75100
Prefisso0835
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT077014
Cod. catastaleF052
TargaMT
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)
Cl. climaticazona D, 1 776 GG[4]
Nome abitantimaterani
PatronoMadonna della Brunasant'Eustachio
Giorno festivo2 luglio, 20 settembre
SoprannomeCittà dei Sassi
MottoBos Lassus Firmius Figit Pedem
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Matera
Matera
Matera – Mappa
Posizione del comune di Matera nella provincia omonima
Sito istituzionale
Matera (AFI[maˈtɛːra][5]ascolta[?·info]Matàrə[6] in dialetto materanopron. [ma'ta:rə]) è un comune italiano di 60 388 abitanti[3]capoluogo dell'omonima provincia e seconda città della Basilicata per popolazione[7], nonché il più grande comune per superficie della Basilicata[8], e il diciannovesimo in Italia.
Nota con gli appellativi di "Città dei Sassi" e "Città Sotterranea", è conosciuta in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, che fanno di Matera una delle città ancora abitate più antiche al mondo[9][10]. I Sassi sono stati riconosciuti il 9 dicembre 1993, nell'assemblea di Cartagena de Indias (Colombia), patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
Nel 1663 fu separata dalla provincia di Terra d'Otranto, di cui aveva fatto parte per secoli, per divenire, fino al 1806, capoluogo dell'allora provincia di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale. Matera è stata la prima città del meridione a insorgere in armi contro il nazifascismo ed è per questo tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione essendo stata insignita nel 1966 della medaglia d'argento al valor militare e tra le città decorate al valor civile essendo stata insignita nel 2016 della medaglia d'oro al valor civile[11].
Il 21 novembre 1954 è stata proclamata, con delibera comunale, Civitas MariaePapa Giovanni Paolo II la visitò il 27 aprile 1991, definendola città della Visitazione e del Magnificat[12].
Il 17 ottobre 2014 Matera è stata designata, insieme a Plovdiv (città sita in Bulgaria), capitale europea della cultura per il 2019.[13]