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Bottiglia con un campione di petrolio non raffinato
Il
petrolio (dal termine
tardo latino petroleum, composto di
petrae, "della roccia", e
oleum, "olio", cioè "olio di roccia"
[1]), anche detto
oro nero, è un
liquido infiammabile,
viscoso, di colore che può andare dal nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino all'arancione, che si trova in alcuni
giacimenti dentro gli strati superiori della
crosta terrestre. Quasi sempre ha una massa volumica inferiore a quella dell'acqua. È composto da una
miscela di vari
idrocarburi, sostanze formate solo da idrogeno e carbonio, (in prevalenza
alcani, ma con variazioni nell'aspetto, nella composizione e nelle proprietà fisico-chimiche).
È detto
greggio o
grezzo il petrolio così come viene estratto dai giacimenti, cioè prima di subire qualsiasi trattamento teso a trasformarlo in successivi prodotti lavorati.
Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli: la parola greca
naphtha fu utilizzata inizialmente per indicare il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere. I popoli dell'antichità conoscevano i giacimenti di petrolio superficiali, che utilizzavano per produrre medicinali (con funzioni
lenitive e
lassative[2]) e bitume o per alimentare le
lampade.
Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio.
[2] Già nell'
Iliade,
Omero narra di un "fuoco perenne" lanciato contro le navi greche. Il "
fuoco greco" dei
bizantini era un'arma preparata con petrolio, una miscela di
olio,
zolfo,
resina e
salnitro, che non poteva essere spenta dall'
acqua; questa miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
Il petrolio era conosciuto anche nell'antico
Medio Oriente.
Marco Polo, ne
Il Milione, parla del petrolio con le seguenti parole:
« Ancor vi dico che in questa Grande Erminia (Armenia) è l'arca di Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante, presso al reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che sono iacopini e nestarini (nestoriani), delli quali diremo inanzi. Di verso tramontana confina con Giorgens (l'attuale Georgia), e in queste confine è una fontana, ove surge tanto olio e in tanta abondanza che 100 navi se ne caricherebboro a la volta. Ma non è buono a mangiare, ma sì da ardere, e buono da rogna e d'altre cose; e per tutta quella contrada non s'arde altr'olio. » |
(Marco Polo, Il Milione) |
Il petrolio venne introdotto in
Occidente soprattutto come
medicinale, in seguito all'espansionismo arabo. Le sue doti terapeutiche si diffusero con grande rapidità e alcune fonti d'olio a cielo aperto, come l'antica
Blufi (santuario della "Madonna dell'olio") e
Petralia in
Sicilia, divennero noti
centri termali dell'antichità.
Il termine "petrolio" venne adottato per la prima volta nel 1556 in un trattato del
mineralogista tedesco Georg Bauer.
[2]
Vignetta pubblicata su
Vanity Fair nel 1861 mostrante
capodogli che festeggiano l'avvento dei pozzi petroliferi, la cui produzione blocca la loro caccia per ottenere la carne
blubber da cui produrre l'olio di balena, sostituito dal petrolio
L'
industria petrolifera nacque negli anni
1850 negli
Stati Uniti (nei pressi di
Titusville,
Pennsylvania), per l'iniziativa di
Edwin Drake. Il 27 agosto
1859 venne aperto il primo pozzo petrolifero redditizio del mondo.
[2] L'industria crebbe lentamente durante il
1800 e non diventò di interesse nazionale (USA) fino agli inizi del
ventesimo secolo; l'introduzione del
motore a combustione interna fornì la domanda che ha poi largamente sostenuto questa industria. I primi piccoli giacimenti "locali" in
Pennsylvania e in
Ontario sono stati velocemente esauriti, portando ai " boom petroliferi" in
Texas,
Oklahoma, e
California. Altre nazioni avevano considerevoli riserve petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono ad utilizzarli a livello industriale.
Campo di estrazione petrolifera in California, 1938
Sebbene negli
anni cinquanta il
carbone fosse ancora il combustibile più usato nel mondo, il petrolio cominciò a soppiantarlo. Agli inizi del ventunesimo secolo circa il 90% del fabbisogno di combustibile è coperto dal petrolio. In conseguenza della
crisi energetica del 1973 e della
crisi energetica del 1979 si è sollevato l'interesse nella pubblica opinione sui livelli delle scorte di petrolio, portando alla luce la preoccupazione che essendo il petrolio una risorsa limitata essa sia destinata ad esaurirsi (almeno come risorsa economicamente sfruttabile).
Il prezzo di un
barile di petrolio è aumentato, dagli 11
dollari del
1998 a circa 147, per poi ripiegare (a causa della
recessione globale, ma anche delle "prese di beneficio" degli speculatori), fino a 45 nel dicembre
2008. In seguito le quotazioni del greggio hanno ripreso a crescere per installarsi solidamente al di sopra dei 100 dollari nel marzo 2011. Data l'elevata volatilità del prezzo di un barile,
l'OPEC ha preso in valutazione di tagliare la produzione per far aumentare i costi dell'oro nero[senza fonte] (
per fare un esempio: se un barile aumenta di un dollaro, negli Emirati Arabi Uniti arrivano oltre 100 milioni di dollari di guadagni[senza fonte]).
Tuttavia il re dell'Arabia Saudita ʿAbd Allāh si è detto disponibile ad aumentare l'estrazione di petrolio per riportarlo ad un prezzo ragionevole[senza fonte].
Il valore del petrolio come
fonte di energia trasportabile e facilmente utilizzabile, usata dalla maggioranza dei veicoli (
automobili,
camion,
treni,
navi,
aeroplani) e come base di molti prodotti chimici industriali, lo rende dall'inizio del
XX secolo una delle
materie prime più importanti del mondo. L'accesso al petrolio è stato uno dei principali fattori scatenanti di molti conflitti militari, compresi la
Seconda guerra mondiale e la
guerra del Golfo. La maggior parte delle riserve facilmente accessibili è collocata nel
Medio Oriente, una regione politicamente instabile.
Esistono e sono continuamente allo studio
fonti alternative e
rinnovabili di energia, sebbene la misura in cui queste possano rimpiazzare il petrolio e i loro eventuali effetti negativi sull'ambiente sono attualmente oggetto di dibattito.