lunedì 11 novembre 2013

Visita "Villa di Faragola" - Ascoli Satriano

Geografia fisica (Da WIKIPEDIA)[modifica | modifica sorgente]

L'abitato sorge a sud-ovest della città di Foggia su un'altura formata da tre colline che dominano la valle del Carapelle, nel Tavoliere delle Puglie. Per prevenire smottamenti del terreno, di natura argillosa, i pendii dell'altura sono stati rimboschiti di alberi sempreverdi.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Antichità[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Battaglia di Ascoli Satriano.
« Hic est oppidulum,
quod versu dicere non potest. »
(OrazioSatire, viaggio da Roma a Brindisi)
La città fu un importante centro italico di origine certamente preromana. I primi abitanti furono i Dauni, popolazione indo-europea giunta via mare dalle sponde illiriche nel XI secolo a.C. che si mescolò con le preesistenti popolazioni di origine mediterranea. Fu l'antico toponimo Auhuscli - è questa la scritta che compare con lettere greche sulle monete che vi si coniavano tra il IV e il III secolo a.C.[3][4] - che si trasformò nel latinoAusculum è stato ricondotto al termine aus(s), ossia fonte. L'aggettivo Satriano, che la distingue da omonime località italiane, deriva presumibilmente dall'antica Satricum che sorgeva nei pressi.

L'avanzata di Pirro verso Roma - 280 a.C. - 275 a.C.
Nel 279 a.C. nei pressi della città si verificò la battaglia che oppose i Romani, che avevano già fatto grandi passi nella loro espansione sul suolo italico, a Pirro, re dell'Epiro chiamato in aiuto dalla colonia greca di Taranto in funzione antiromana. L'effimera affermazione delle truppe di Pirro, costata molto in termini di vittime all'esercito dell'Epiro, rese proverbiale l'espressione "vittoria di Pirro": secondo Plutarco, «a uno che gli esternava la gioia per la vittoria, Pirro rispose che un'altra vittoria così e si sarebbe rovinato».
Entrata definitivamente nell'influenza di Roma, Ascoli non perse il diritto di coniare monete di bronzo a suo nome. Durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.), culminata nella battaglia di Canne, la città tenne salda l'alleanza con Roma contro Annibale. Durante la guerra sociale,Lucio Cornelio Silla vi fondò la Colonia Militare Firmana, assegnandola ai veterani della Legio Firma, in località Giardino, vicino al nucleo urbano ascolano, in ottima posizione per controllarne militarmente il territorio. Fu qui che, probabilmente, sostò il poeta Quinto Orazio Flacco durante il suo celebre viaggio a Brindisi, nel 38 a.C.

Medioevo ed età moderna[modifica | modifica sorgente]

Distrutta a metà del IX secolo dai saraceni[5] nel 1040, la città si ribellò ai bizantini uccidendo il catapano Niceforo Doceano; il 4 maggio 1041 si combatté a pochi chilometri dalla città, sull'Ofanto, la battaglia che assicurò ai Normanni il dominio delle Puglie. Durante la dominazione angioina, fu feudo di parecchie casate, tra le quali quella dei d'Aquino, e spesso teatro di rivolte contro i signori feudali e alcuni vescovi della città, che era sede vescovile, secondo la tradizione, dal I secolo.
Nel 1530 fu infeudata ad Antonio de Leyva e successivamente ai duchi Marulli. Nel 1753 per volere di Carlo III fu istituito ai fini fiscali l'Onciario catastale della Città di Ascoli.
Nel 1799 fu una rivolta sanfedista, ricordata da una lapide in piazza Cecco d'Ascoli.

Età contemporanea[modifica | modifica sorgente]

A partire dalla fine dell'Ottocento la comunità ascolana fu interessata da un sempre più consistente fenomeno migratorio verso le Americhe, che raggiunse la sua acme tra il 1903 e il 1914, per poi arrestarsi durante il periodo bellico e il fascismo. Dopo ibombardamenti di Foggia del 1943, Ascoli Satriano fu liberata dalle truppe anglo-statunitense. Ascoli Satriano è ricordata anche dallo scrittore irlandese James Joyce[6]
Nel secondo dopoguerra Ascoli, prossima a Cerignola, si trovò al centro di importanti lotte bracciantili contro illatifondismo, la mezzadria e le gabbie salariali. Scioperi, manifestazioni ed occupazione di terre erano frequenti. Sindacalisti e politici come Giuseppe Di Vittorio, Baldina Di Vittorio, Alfredo Reichlin, Michele Magno, Michele Pistillo, Pietro Carmeno, Angelo Rossi, ecc. periodicamente pronunciavano dei discorsi appassionati per organizzare e sostenere le rivendicazioni delle classi lavoratrici in piazza Cecco d'Ascoli (oggi piazza Giovanni Paolo II).

Onorificenze[modifica | modifica sorgente]

Con decreto del presidente della Repubblica del 21 luglio del 2003, Ascoli Satriano ha acquisito il titolo di città.

La grande visita di Giovanni Paolo II[modifica | modifica sorgente]

Il 25 maggio 1987 accadde l'evento più importante nella storia del paese, la visita di papa Giovanni Paolo II.
In una piazza Cecco d'Ascoli gremita di gente sostenne un discorso memorabile: "Lo sforzo che voi oggi compite, non ha però soltanto un valore materiale o tecnico, ma riveste anche un significato etico, perché il progresso sociale è veramente autentico, quando rende l'uomo signore e non schiavo della realtà che lo circonda. La preghiera, dia ali al lavoro, purifichi le intenzioni e difenda dai pericoli del materialismo; il lavoro, a sua volta, faccia riscoprire, dopo la fatica, il ristoro dell'incontro con Dio, nel quale l'uomo ritrova la sua vocazione primordiale, il vero significato della sua esistenza".
Per ricordare la visita del Pontefice, sono state collocate, in data 7 giugno 1987, due epigrafi su marmo, la prima voluta dall'Amministrazione Comunale, è stata collocata in piazza Cecco d'Ascoli (attualmente piazza Giovanni Paolo II) sul muro esterno della Cattedrale; la seconda voluta dal Vescovo Mons. Vincenzo D'Addario, è stata collocata all'interno della Cattedrale.
È il secondo Papa che visita la città, infatti da fonti storiche risulta che nel marzo dell'anno 1049 papa Leone IX diretto a Melfi, passò per Ascoli.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica sorgente]

Architetture religiose[modifica | modifica sorgente]

Architetture civili[modifica | modifica sorgente]

  • Ponte Romano del I-II secolo d.C., a tre arcate sul fiume Carapelle
  • Palazzo Visciola, del XVI secolo, prima appartenuto ai Gesuiti, oggi sede del locale Municipio.
  • Palazzo del Cavaliere, di cui la struttura originaria è risalente al secolo XVI, attualmente modificata e divisa nei palazzi Merola, Accetta e Leone. Conserva un magnifico portale in pietra con epigrafe e con simboli dei cavalieri di Malta. Nei locali che si aprono sulla parte inferiore di via G. Vigilante, ospitò il Teatro Parisi.
  • Villa Marulli, con portale in pietra del Seicento recante il simbolo dei Cavalieri di Malta
  • Palazzo D'Autilia, imponente complesso del secolo XVIII, con facciata in mattoni con arcate e aperture di finestre eleganti conferisce alla parte centrale un aspetto di bellissimo effetto.

Architetture militari[modifica | modifica sorgente]

  • Castello normanno, dal XVI secolo palazzo ducale. Conserva elementi risalenti al XII secolo.

Luoghi di interesse archeologico[modifica | modifica sorgente]

Dell'antica Asculum sono rimaste alcune tracce sulle pietre miliari, sui leoni in pietra e il rilievo funerario presso l'arco dell'orologio comunale, sul ponte del fiume Carapelle, sui mosaici della domus di piazza San Potito, esempi di pavimentazioni musive d'epoca repubblicana e imperiale.[7]
A partire dal 2003 in località Faragola è stata condotta una campagna di scavo su un'area di circa 2000 metri quadri. Il parco archeologico comprende un nucleo abitativo di età dauna (VI-III secolo a.C.), strutture di età tardo repubblicana e primo imperiale (I secolo a.C.III d.C.), una grande villa tardoantica (IV-VI secolo) e un villaggio di età altomedievale (VII-VIII secolo). In un primo tempo la villa, presumibilmente appartenuta alla famiglia patrizia romana degli Scipioni Orfiti, era stata ritenuta erroneamente una basilica paleocristiana. Tra i resti, emergono marmi policromi e mosaici in pasta di vetro, avorio e legna. Vi è stato trovato anche quadrato del Sator nel quale si ripetono le lettere SPOR EANT.
Nel parco archeologico dei Dauni sono stati invece rinvenuti un selciato di epoca dauna e il corredo funerario della cosiddetta Tomba del Guerriero. In prossimità del Parco sono presenti tracce di insediamenti di epoca neolitica.

Patrimonio artistico[modifica | modifica sorgente]


Trapezophoros con i grifoni che sbranano una cerva
Il patrimonio artistico del comune comprende:
  • una collezione di marmi policromi del IV secolo a.C. restituiti dal Getty Museum di Los Angeles alla città di Ascoli Satriano (dove erano stati trafugati). Tra i reperti vi è il pregiatissimo Trapezophoros con i grifoni, considerato una costruzione inedita nel suo genere, di cui non esistono precedenti analoghi[8].
  • un crocifisso ligneo ed alcune statue del XII secolo
  • un busto argenteo di San Potito Martire del XVII secolo
  • l'altare ligneo barocco di Santa Rita del XVII secolo conservato nell'Episcopio.
  • gli affreschi di Vito Calò e alcune tele della scuola napoletana del Settecento.
  • un presepe napoletano del 1700.

Rioni della città[modifica | modifica sorgente]

I rioni di Ascoli Satriano sono 5: San Potito (il più abitato), Santa Maria del Popolo (il più grande), Castello (il più antico), San Rocco e Serpente (il più recente e il più alto).

Foto da Villa Faragola
  Gentile concessione di Giovanni Minerva.